Fu acquisito dal Museo Puškin come opera di Giandomenico Tiepolo con punto di domanda. A.Morassi legava il quadro al nome di Giambattista Tiepolo. Secondo lo studioso, il quadro moscovita andrebbe identificato con la pala d'altare dipinta dall'artista tra il 1730 e il 1735 per la chiesa di San Provolo a Venezia. Dal 1808 la chiesa cessò di venir utilizzata come edificio di culto, e le opere d'arte che si trovavano al suo interno furono messe in vendita.